Effetti Classici vs Effetti FPGA: La differenza tra tradizione e innovazione
Nel mondo della produzione musicale, gli effetti svolgono un ruolo fondamentale nel modellare il suono e conferire carattere alle tracce. Mentre i plug-in effetti hanno da tempo dominato la scena della produzione musicale, come ad esempio Waves, Plugin Alliance e molti altri, negli ultimi anni gli effetti FPGA stanno guadagnando sempre più popolarità grazie alle loro caratteristiche particolari. Per esempio, è possibile trovare effetti FPGA all'interno di schede audio come l'Antelope.

In questo articolo, esploreremo la differenza tra gli effetti classici e gli effetti FPGA, mettendo in luce i loro punti di forza e le peculiarità che li rendono unici.
Gli Effetti Classici:
Gli effetti classici hanno una lunga storia nella produzione musicale. Questi effetti sono spesso basati su hardware dedicato o modelli software che emulano dispositivi analogici vintage. Effetti come riverberi, delay a nastro, compressori ottici e distorsori a valvole sono esempi di effetti classici che hanno contribuito a definire il suono di generazioni di registrazioni.
A livello software, è possibile installarli direttamente nei nostri computer e inserirli all'interno delle tracce.
I punti di forza degli effetti classici risiedono nella loro semplicità d'uso, in quanto possono essere caricati direttamente sui canali della DAW dal nostro computer. Molti produttori apprezzano il calore, la saturazione armonica e il carattere vintage che questi effetti offrono.
Gli Effetti FPGA:
Negli ultimi anni, gli effetti FPGA hanno iniziato a guadagnare terreno nella produzione musicale. Gli effetti FPGA si basano su una tecnologia che consente di creare emulazioni digitali altamente dettagliate e versatili di dispositivi analogici classici.

Per utilizzarli all'interno delle nostre DAW, tuttavia, la situazione è più complessa in quanto sono integrati nella scheda audio e non si installano direttamente sui nostri computer. Possono essere utilizzati solo attraverso il software interno della scheda audio. Attraverso il routing interno della scheda, possiamo registrare e riprodurre le nostre tracce passando attraverso gli effetti. Se desideriamo gestirli all'interno di una traccia della DAW, possiamo utilizzare un plug-in di I/O o il software proprietario della scheda audio.
Ciò implica che l'utilizzo di questi effetti durante la registrazione o il mixaggio in una DAW risulti più articolato. Tuttavia, grazie a questo sistema, possiamo sfruttare al massimo le potenzialità della scheda audio e alleggerire il carico di lavoro del computer.